È scontato, parlando di un sacerdote, che si dica che sia un uomo di Dio. Lo sono tutte le persone consacrate, che hanno votato la vita a Dio, ma, purtroppo, anche tra i votati a Dio c’è un “distinguo”, che fa la differenza.
Tutti servono Dio, ma il santo ne è un innamorato. Per lui Dio è tutto. Egli vive per Dio. Pensa solo a Dio ed il suo pensiero l’accompagna ovunque. Desidera stare con Lui, parlare di Lui, piacere a Lui. Tutto il bello di Dio l’esalta, tutto il male fatto a Dio lo fa soffrire ed anche piangere.
Per molti c’è Dio, come ci sono tanti; credono in Dio, come in tante altre cose. Infatti, se non ci fosse Dio non cambierebbe molto la vita.
Per il santo c’è solo Dio ed in Lui, da Lui e per Lui le cose acquistano vita e senso. Senza Dio la vita stessa perde valore, come per l’amante, senza l’amato.
Credo che “intenderlo non lo può, chi non lo prova”, come direbbe il poeta. Perciò, non riuscendo a spiegarlo, è meglio affidare la parola ai testimoni per raccontare l’amore di Gaetano Errico verso Dio.
“Era lontano da qualunque piccola mancanza che potesse offendere Dio ed in tutte le circostanze insinuava l’amore di Dio”.
“Non curava le cose di famiglia o altri affari terreni, per procurare la gloria di Dio e tutto ciò che faceva era solo a gloria di Dio”. “Quando sentiva o vedeva qualche offesa a Dio, si disturbava”.
“Quando sentiva bestemmiare o dire parole disoneste, subito accorreva, sgridando. Se vedeva scompostezze di persone, specialmente di ragazze, riprendeva le mamme, perché sorvegliassero sulle figlie”.
“Aveva il dono delle lacrime, che profondeva in abbondanza, quando pregava, predicava, celebrava e maggiormente quando parlava della passione di Gesù Cristo o dei dolori della Madonna”.
“Promoveva la gloria di Dio con fatiche, sudori ed avvertimenti, che dava al prossimo per procurare per quanto poteva di allontanare dal peccato”.
“Passando davanti al SS. Sacramento, genufletteva così profondamente, da calcare forte il ginocchio a terra e ripeteva: “Gesù mio, ti voglio bene”.
“Quando predicava del SS. Sacramento si accendeva di insolito amore, che gli balenava dagli occhi, dalle parole, dai gesti”. “Celebrò la prima messa con la lacrime e devozione tale, da sembrare un angelo”. “Quando diceva la messa, la diceva con tanta devozione che innamorava”.
“Quando predicava sembrava un serafino infiammato dell’amore di Dio. “Se sentiva bestemmie ed imprecazioni diveniva una furia per lo zelo, rimproverando ed ammonendo, perché fosse eliminata l’offesa a Dio”.
“Recitava il breviario quasi sempre in ginocchia ed a capo scoperto. Al vederlo pregare sembrava un serafino e tutti ne rimanevano edificati”.
“Nei viaggi portava con sé sempre il libro delle preghiere e dovendo attendere per entrare in un ufficio, cacciava il suo libro, si inginocchiava e si metteva in un cantuccio a pregare tutto raccolto”.
“Non parlava se non di Dio o di tutto ciò che avesse potuto procurare la gloria di Dio. Sembrava più un abitante del cielo che un viaggiatore della terra”.
“I suoi discorsi erano sempre di cose di Dio, dell’osservanza della Regola, di fuga del peccato, di distacco dal mondo”.
“Amava Dio con tutta l’effusione del suo cuore ed allora godeva, quando si parlava di Dio”.
“Egli era sempre unito a Dio e ripeteva spesso: guardate il cielo e non la terra”.
“Anche in mezzo alle distrazioni, spesso lo si vedeva raccolto in se stesso. Arrossiva tutto in volto e rivolgeva gli occhi al cielo”
“La domenica girava per il paese con la croce per richiamare tutti in Chiesa per ascoltare la parola di Dio, per allontanare l’ubriachezza ed il peccato che porta con sé”.
“Stava sempre in Chiesa occupato per la gloria di Dio ed io spesso andavo a chiamarlo per ordine dei suoi genitori, per l’ora di pranzo”.
“Era zelantissimo nel promuovere lo splendore ed il decoro della casa di Dio. Non badava a spesa quando si trattava di corredare la Chiesa di arredi sacri, anche i più splendenti e nelle feste di ornare gli altari. E in tutto ciò non ebbe altra mira che quella di promuovere la gloria di Dio”.
“Manteneva la sua Chiesa bene corredata dei sacri arredi, con decoro, decenza e pulizia”.
“Aveva moltissima devozione a Gesù nel Sacramento, al S. Cuore di Gesù, alla Vergine Santissima ed ai Santi. Spesso durante la giornata ripeteva: “Gesù mio, ti amo; Mamma mia, ti voglio bene.”
“Riguardo alla Vergine Santissima aveva una tale devozione che, quando predicava di lei, il suo volto sembrava come di fuoco e ne parlava con tale ardore fino a mancargli le espressioni”.
“Tutta la sua vita, insomma, fu un continuo operare per la gloria di Dio e per il bene delle anime”.
Ed insegnava: “Dio si deve amare per se stesso, anche se non ci fosse il paradiso e l’inferno”:
“Qualunque operazione dobbiamo fare per la gloria di Dio. Tutto quello che è della terra resta in terra, tutto dev’essere fatto per la gloria di Dio”. “Non facciamo peccati e Dio ci darà tutto ciò che vogliamo”. “Guardate il cielo e non la terra”. “Studiate per la gloria di Dio”. “Dovete fare le cose per la gloria di Dio e non per il vostro piacere, altrimenti non ne avrete merito”. “Andate e faticate per la gloria di Dio e la salvezza delle anime”. “Soltanto Dio è necessario, amiamo Dio”.
“Figli miei se voi arrivate a togliere un solo peccato, che è offesa infinita di Dio, avete fatto un gran bene”. “Quanto più grandi sono i disagi e più gravi i pericoli, ai quali ci esponiamo per promuovere la gloria di Dio e procurare la conversione dei peccatori; quanto più sono bisognosi di aiuto spirituale i popoli, ai quali il Signore ci manda, come ministri di misericordia, di riconciliazione e di pace, tanto più luminosa sarà la corona, che avremo in cielo e maggiore il premio, che ci aspetta lassù”.
Concludo con una sua preghiera che dice il suo trasporto per i Sacri Cuori di Gesù e di Maria:
Gesù mio, ti voglio bene, ti voglio amare;
perché sei bello, lo voglio fare.
Bello è patire, patir per Dio;
bello è morire, morir per il Signor.
Io ti abbraccio, mio dolce Redentore,
e spero di morire abbracciato a te.
Non c’è morte, ma dolce riposo per te, anima mia,
se, morendo, ti assiste Maria e, spirando, ti accoglie Gesù.
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