Sabato 28
“Questi è il mio Figlio, l’amato: ascoltatelo”. La seconda stazione della quaresima ci porta sul monte Tabor, luogo della trasfigurazione e del preannuncio della Pasqua. Dal deserto alla montagna è una lunga e faticosa scalata. La scalata della montagna comporta sacrifici, rinunce, costanza e determinazione. Solo coloro che perseverano e non tornano in dietro faranno esperienza dei benefici effetti della trasfigurazione: non avranno più una visione umana delle cose, ma soprannaturale; rivedranno risplendere l’abito di figli di Dio, ricevuto nel battesimo. I mezzi da usare perché tutto riesca bene sono: prendere il sentiero giusto della legge di Dio, seguire le indicazioni della guida, che è la Parola di Dio, e seguire le tracce di Gesù, mettendo i nostri piedi sulle sue orme, sicuri di non sbagliare la strada che porta alla vetta. Buon cammino di quaresima a tutti. Dio vi benedica. Buona notte.
Mercoledì 25
“Gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono”, invece la nostra generazione alla predicazione di Gesù non gli ha ancora creduto. C’è una parola di Papa Francesco che in questi giorni mi ha fatto molto pensare: “Attenti all’abitudine”. Fare le cose per abitudine è il grosso pericolo che non ci fa cambiare mai niente. Adesso è quaresima, poi viene la pasqua, poi la stagione dei sacramenti: prime comunioni, cresime, matrimoni, battesimi. Tutte cose che vengono e passano, anzi prima passano e meglio è, perché ci siamo tolto un altro pensiero. Scorrono senza lasciare tracce. Invece gli avvenimenti dell’anno liturgico vanno vissuti, perché il loro scopo è di salvarci e miglioraci. Perciò, facciamo attenzione all’abitudine, se non vogliamo sentire anche per noi la parola condanna. Dio vi benedica. Buona notte.
Martedì 24
“Pregando, non sprecate parole come i pagani, che credono di venire ascoltati a forza di parole”. Il vangelo di domenica è stato un forte richiamo a riscoprire e vivere la dignità di figli di Dio. Tema questo molto caldo nella quaresima. Ieri e oggi il vangelo ci ha dato due suggerimenti per vivere da figli di Dio: la carità e la preghiera. La carità, per la quale tutto quello che facciamo ad uno che è nel bisogno lo dobbiamo ritenere fatto a Cristo stesso. La preghiera, con la quale siamo sempre in contatto con il Padre. Con Lui dobbiamo spendere tutto il nostro tempo, parlando del suo regno e della sua volontà. A Lui dobbiamo chiedere il pane quotidiano, il perdono dei peccati e la salvezza per noi e tutti gli uomini, buoni e cattivi. Sì, buoni e cattivi, perché per Dio tutti siamo suoi figli, anche se alcuni, non rispettando e vivendo secondo la loro dignità, lo fanno soffrire. Dio vi benedica. Buona notte.
Venerdì 20
“Perché i tuoi discepoli non digiunano?”. Nel tempo di quaresima il digiuno è un richiamo costante. Gesù per quaranta giorni sta nel deserto, digiunando. La prassi cristiana lo raccomanda, come opera buona. Personalmente ritengo che il digiuno sia un buon esercizio per avere la volontà allenata, sveglia e pronta a lottare. Il digiuno, tuttavia, non è solo un fatto materiale, ma, soprattutto, spirituale, morale, ossia dobbiamo digiunare del peccato, delle ingiustizie e delle immoralità. Per digiunare si richiede la preghiera e una volontà educata alla rinuncia e al sacrificio. Il digiuno, come sacrificio, testimonia la volontà di convertirsi e ha valore di mediazione presso Dio. Valori che troviamo espressi nella Bibbia e nelle apparizioni della Madonna. In questa quaresima proviamo a fare un poco di digiuno, imponendoci qualche privazione. Ci farà certamente bene. Dio vi benedica. Buona notte.
Giovedì 19
“Il Padre tuo che vede ne segreto, ti ricompenserà”. la quaresima inizia con l’invito alla preghiera, al digiuno e alla carità. Opere salutari, capaci di ringiovanire il nostro spirito, di darci nuovo fervore e di accelerare il passo sul cammino della santità. Però queste opere devono aver una caratteristica: essere fatte nel segreto. Non bisogna farne propaganda, non deve sapere la destra quello che fa la sinistra, non bisogna suonare le trombe né assumere un atteggiamento triste. Solo Dio le deve conoscere, non sono ammesse altre persone. Oggi entriamo tutti nel “centro benessere quaresima”, con l’augurio che possiamo uscirne fra quaranta giorni tonificati nello spirito. Dio vi benedica. Buona notte.
Mercoledì 18
“Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite?”. Questa parola di Gesù ci introduce bene nella quaresima, che inizia domani. Essa è un tempo di revisione e rinnovamento di vita. Rassomiglia alla primavera, quando tutto si rinnova. Ora Gesù ci pone degli interrogativi, la risposta ad essi è il segno che vogliamo cambiare. Il nostro cuore è indurito o tenero? ossia siamo aperti e sensibili agli altri o chiusi nel nostro egoismo, per cui passiamo insensibili sui bisogni degli altri? “Avete occhi e non vedete”. Incominciamo a soffrire di miopia spirituale, per cui vediamo solo quello che ci interessa? “Avete orecchi e non udite”. Stiamo perdendo l’udito? Gesù parla, ma noi gli diamo retta o facciamo orecchi da mercante? La parola, come entra, esce, o lascia traccia? Un bel programma per la quaresima. Buon lavoro a tutti. Dio vi benedica. Buona notte.
Domenica 15
“Lo voglio, sii purificato”. Gesù s’incontra con il lebbroso. Che bello il colloquio tra i due. Innanzitutto, fa pensare sia che Gesù accolga il lebbroso, mentre tutti lo evitavano, sia che il lebbroso cerchi Lui, mentre fugge dagli altri. Il lebbroso, chiedendogli di guarirlo, lo costringe ad anticipare un annuncio: “Sì, lo voglio”, anzi per questo sono venuto per purificare l’uomo dal peccato. Poi, Gesù va oltre: tocca il lebbroso, quasi a dire: sono qui per prendere il vostro peccato su di me e distruggerlo. Quindi gli ordina: va’ e dillo ai sacerdoti che il tempo della salvezza è arrivato, ma non dirlo alla gente, perché il momento per tutti sarà la resurrezione. Lasciamoci toccare da Gesù, se vogliamo essere purificati dai nostri peccati. Dio vi benedica. Buona notte.
Venerdì 13
“Ha fatto bene ogni cosa: fa sentire i sordi e parlare i muti”. Dio è bene, per cui da Lui deriva solo il bene. Il male non viene da Dio, anzi Egli è contro il male, lo combatte. Tutto ciò che fa male all’uomo non viene da Dio, perché dell’uomo Egli vuole solo il bene. La morte, la sofferenza, le ingiustizie non sono da Dio. L’uomo uscito dalle mani di Dio è una creatura buona, pura, sana, trasparente. Perde la sua bontà, quando dà ascolto al serpente, che è il male. La morte, la sofferenza compaiono nel mondo dopo il peccato. Gesù guarisce i malati per ricordare all’uomo il suo stato originale e per dirgli che egli è destinato al bene e non al male. Gesù fa bene ogni cosa, perciò amiamolo, lodiamolo e ringraziamolo. Dio vi benedica. Buona notte.
Mercoledì 11
“Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo”. Ma cosa esce dal cuore dell’uomo? Impurità, furti, omicidi, adulterio, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, stoltezza. In tutto ciò che facciamo c’è sempre un prima e un poi. Ciò che si vede e si nota è il poi. Ma, quanto tempo l’abbiamo coltivato nel cuore, perché crescesse tanto da vedersi? Quanto è stato il tempo di gestazione? Se veramente ci teniamo a liberare il mondo dal male non dobbiamo consentire a tutti questi virus di covare nel nostro cuore, ma sradicarli subito. La colpa maggiore non è il male prodotto, ma l’aver consentito di crescere indisturbati nel cuore, di averli custoditi, accarezzati e tenuti al caldo. Alla fine il verme è cresciuto tanto che ha divorato prima noi e poi, uscendo, anche gli altri. Se ci accorgiamo che un filo di erba cattiva sta spuntando, togliamolo subito, non aspettiamo neanche un momento. Dio vi benedica. Buona notte.
Martedì 10
“Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me”. Una constatazione dolorosa per il Cuore di Gesù notare come alle parole, ai canti, alle preghiere, alle celebrazioni, alle prediche, non corrisponda la nostra vita. Così, mentre facciamo queste cose, Egli, vedendo che il nostro cuore è pieno di altri pensieri, preoccupazioni, desideri, peccati, soffre. Gli uomini li possiamo anche ingannare con la nostra apparenza, ma Dio no, perché Egli conosce i nostri cuori, ci legge nel profondo. A carnevale si usano le maschere per nascondere la propria identità, ma nella vita conviene toglierla e mostrarci per quello che siamo, perché prima o poi si apriranno i libri e tutto sarà svelato e manifestato. Impegniamoci ad essere coerenti, se non vogliamo deludere il Cuore di Gesù. Dio vi benedica. Buona notte.
Lunedì 9
“Quanti lo toccavano venivano guariti”. Per essere salvati bisogna arrivare a toccare Gesù. Il toccare non è un semplice incontro, ma un coinvolgimento, una complicità, per la quale si è pronti a sposare la causa dell’altro. Gesù è presente nella Parola, nei Sacramenti, nella preghiera, nei fratelli. Cose queste che facciamo e ripetiamo, eppure non ci guariscono perché stiamo attenti a non farci toccare né tanto meno ci spingiamo fino a toccarlo. La donna cananea guarisce perché a spintoni si fa spazio tra la folla e tocca il lembo delle veste di Gesù. E’ chiaro che non parliamo di guarigione fisica, ma morale, che è quella che genera l’uomo nuovo. Infatti può anche capitare di essere guarito nel corpo e rimanere con il cuore e la mente lontano da Gesù. Il toccare del vangelo è lasciarsi toccare il cuore, evitando di chiudersi come un riccio nel proprio io. Buona notte. Dio vi benedica!
Domenica 8
“Per questo infatti sono venuto”. Gesù trascorre la sua giornata nel continuo servizio agli altri, specialmente i malati e i bisognosi. Siccome la sua giornata è piena, Egli si alza di mattina presto, quando è ancora buio, per pregare. Un particolare da sottolineare: quando il servizio nasce dalla preghiera, l’altro si cerca per servirlo nei suoi bisogni, quando invece nasce dalla nostra iniziativa, lo cerchiamo per i nostri interessi. Gesù, anche se impegnatissimo, non si lascia distrarre dalla sua missione fondamentale: andare in tutti i villaggi a predicare, perché tutti conoscano il Padre e imparino ad amarlo. Portare la Parola di Dio in tutti gli ambienti è il dovere di tutti i battezzati. Per sentire il bisogno di farlo, prima dobbiamo incontrare Dio nella preghiera. Dio vi benedica. Buona notte.
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