Gaetano fu non solo l’apostolo, ma l’innamorato di Maria SS.ma. La sua devozione alla Vergine, definita da quanti lo conobbero, “straordinaria, “tenerissima”, “singolare”, “fer-vidissima”, “da innamorato”, traspariva da ogni suo atto e parola.
Se gli erano cari tutti i titoli della Vergine, mostrava una preferenza per l’Addolorata par-landone “spessissimo, con entusiasmo e fervore” ed animando tutti a questa devozione.
L’Addolorata lo aveva affascinato fin da ragazzo e, fin da allora, asseriva sua madre, “par-lava sempre dei dolori di Maria”. Non meraviglia, quindi, se nel suo apostolato sacerdotale e missionario, mostrasse una tenerissima devozione verso l’Addolorata e “promovesse intensamente il suo culto”, anche confessando, nella direzione spirituale o con le sue let-tere.
Ad anime afflitte che chiedevano l’aiuto della sua preghiera, bastava che poggiasse la sua mano sul loro capo dicendo: “Lascia fare la Madonna” per infondere all’istante serenità e pace.
Le sue frasi abituali erano: “Ti metto sotto il manto della Madonna” oppure: “Preghiamo il Signore e la Vergine SS.ma”.
Egli stesso nei momenti di difficoltà economiche confidava pienamente in Maria.
Ai creditori soleva ripetere: “Ora non ho un grano, ma domani andrò a Napoli e la Madon-na SS.ma mi deve provvedere”, cosa che avveniva indubbiamente, perchè i commercianti secondiglianesi gli davano quanto voleva.
Così “al ritorno da Napoli, si vedeva con le tasche piene di denaro e pagava tutti”.
Nel recarsi a Roma, per due volte, per l’approvazione della sua Congregazione, parti sempre, con pochi Ducati in tasca. E al Signor Cosma Miranda che gli faceva notare che non potevano bastargli, rispondeva: “Non dubitare, la Madonna ci penserà, i denari ver-ranno fìno a Roma e tu stesso mi manderai i tuoi”.
Nelle prediche sui Dolori di Maria, oltre a commuoversi ed a commuovere fino alle lacri-me”, invitava, particolarmente i peccatori, a “confidare nell’Addolorata, Madre ed Avvoca-ta dei peccatori”, ed a ricorrere a Lei, nascondendosi sotto il suo manto. Cosa che faceva egli per primo, quando, nel predicare gli Esercizi al popolo, aveva vicino la statua dell’Ad-dolorata. Particolarmente i secondiglianesi venivano esortati a confidare nell’Addolorata, “per aver concorso alle spese di 8000 Ducati per la costruzione della chiesa e della Casa della Congregazione”.
Chiamato spessissimo al letto di ammalati, anche nei paesi vicini, offriva sempre loro u-n’immaginetta dell’Addolorata e li esortava ad invocarla con fede”. Molti si raccomandava-no alle sue preghiere, e, guariti, venivano a ringraziarlo, cosa che avveniva spesso al dire, dei P. Beniamino Errico.
Egli, conoscendo che la grazia l’avevano ricevuta da Gesù per intercessione dell’Addolora-ta, li conduceva in chiesa a ringraziarli.
Una delle tante volte, venne un uomo che si gettò ai suoi piedi esclamando: “Da quando siete venuto in casa mia, sono guarito”.
6Gaetano, sgridandolo, gli disse: “Adesso ti farò vedere io chi ti ha guarito”. E lo, condusse in chiesa dinanzi a Gesù Eucaristia e alla immagine dell’Addolorata. Poi soggiunse,: “Raccomandati a Gesù Crísto ed alla Vergine Santissima che ti hanno guarito. Fà una buona confessione, mettiti in grazia di Dio e così starai sempre bene”.
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